Kingsport Festival -the card game-

45 MINUTI

3-5 GIOCATORI

13+ ANNI

-Riesci a percepire quel sottile fastidio che si sta insinuando tra i meandri dei tuoi pensieri? Senti che colma i vuoti come una pece nera espandendosi con una lentezza snervante? Se avrò successo e nessuno di quei maledetti investigatori mi intralcerà questa sensazione diventerà sempre più palpabile e appiccicosa, portandomi ai limiti della follia e del potere!

Siamo a Kingsport, teatro delle cupe narrazioni di Lovecraft. Alcuni cultisti stanno cercando (ognuno per sé) il modo migliore per riportare l’orrore sulla terra, ostacolati solo da pochi coraggiosi investigatori. Stavolta però il vostro ruolo vi vedrà agire dalla parte del male, nei panni dei cultisti stessi.

Kingsport Festival è un gioco di carte, in particolare un “deck builder”. Per chi non conoscesse il genere si tratta di un gioco in cui si parte senza carte, e queste devono essere guadagnate con varie dinamiche di gioco da un pool di carte normalmente già tutte presenti nella scatola del gioco (non è un gioco in cui comprare pacchetti di carte in una sequenza pressochè infinita). Le carte acquisite conferiscono maggiore abilità di acquisizione di ulteriori carte, oltre ad altre caratteristiche, e lo scopo finale è la costruzione del mazzo migliore.

In questo gioco le varie carte rappresentano le divinità del mondo visionario Lovecraftiano, e sono in ordine di gerarchia, proprio come nei racconti. Possono essere acquisite tramite una meccanica di risorse ottenibili con dadi. Le carte ottenute ci conferiscono punti vittoria ma anche la possibilità di tirare più dadi o di modificarli, oppure punti di attacco da spendere contro le incursioni degli investigatori, sempre pronti ad intralciare il nostro piano solo per cercare di salvare il pianeta dall’orrore cosmico. Anche i cultisti, però, mettono a rischio la loro sanità mentale quando entrano in contatto con le divinità o ne sfruttano i poteri, quindi andranno usati con parsimonia per non impazzire e rischiare di essere inermi nei momenti critici.

La partita si chiude dopo 9 turni o dopo che un cultista ha evocato il supremo Azatoth, poi si valutano i punteggi in base ai mazzi che i giocatori hanno costruito.

Il gioco è relativamente veloce per il genere e richiama bene le atmosfere Lovecraftiane. Proprio per queste ultime e per le meccaniche strutturate è consigliato dai 13 anni in su. Aiuta a sviluppare ragionamenti e incastri di mosse che entrano in combinazione a lungo termine, soprattutto quando si raggiunge una buona conoscenza delle carte e dei loro effetti.

Nota a piè di pagina: L’autore, Gianluca Santopietro è un nostro amico, col quale abbiamo anche il piacere di giocare ogni tanto (ma non con questo gioco ancora)

-Che tu sia maledetto, Dyer! Stavo per evocare il grande Dagon e a metà del rito sei sbucato dal vicolo. Mi ci vorrà un po’ per riavere il potere necessario…

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