Abbiamo appena finito di giocare (e non di leggere perché sarebbe riduttivo) un librogame. Ma abbiamo sperimentato una modalità “di famiglia”, ovverosia la lettura e la partecipazione erano di tutti e tre, ma le decisioni e le azioni erano svolte come se fossimo un’unica persona.
Ma andiamo per gradi, perché forse qualcuno dei nostri lettori potrebbe non conoscere i librogame, un incrocio tra un libro e un gioco appunto che oggi sta tornando in voga dopo un periodo piuttosto fiorente negli anni 70-80 e un successivo declino. Spiegazione breve (per non gravare su chi già li conosce). Sono libri suddivisi in tanti piccoli capitoli numerati dove il lettore è coinvolto in prima persona e alla fine di molti di questi capitoli deve ragionare e decidere che direzione far prendere alla storia e al protagonista. La decisione porterà a proseguire la lettura con un capitolo piuttosto che con un altro, rimandando direttamente al suo numero. Alcuni di questi riportano anche una scheda del personaggio come in un gioco di ruolo, dove riportare punti vita, oggetti posseduti o trovati durante l’avventura e tante altre cose. Altri possono essere semplicemente investigativi quindi molto più basati sul ragionamento e le doti intuitive e lasciare liberi di appuntarsi cose come se si fosse sulla scena di un crimine col proprio taccuino. Le modalità di gioco sono tante e possono variare molto da un libro all’altro.
Abbiamo appena concluso “Fortezza Europa: Londra”, un librogame recente di un autore italiano, Marco Zamanni. Non ci soffermeremo a parlare del libro perché questa non è una recensione. Si tratta di un libro investigativo ambientato in un futuro distopico non troppo lontano da noi. Ciò di cui veramente ci interessa parlare è la modalità con cui abbiamo provato a giocarlo. L’abbiamo letto-giocato in modalità FAMIGLIA, ovvero lettura condivisa ad alta voce e ad ogni bivio ci fermavamo a discutere attivamente la situazione per prendere quella che secondo noi era la miglior decisione possibile, proprio come in un gioco da tavolo collaborativo. La scelta su come proseguire doveva essere discussa e condivisa. In alternativa si passava ai voti. L’esperienza è stata secondo noi fortemente positiva, tanto che abbiamo già ordinato un secondo libro. Ci sposteremo in un futuro fantascientifico in stile Star Trek.
Secondo la nostra analisi è un’attività che si adatta perfettamente ad una famiglia, ovviamente la scelta del libro va fatta dal genitore in base all’età del/dei figli e in base agli interessi e alle abitudini di casa.
In primo luogo è un’attività stimolante alla pari di una serie tv o di un film, ma con l’aggiunta del piacere del colorare tutto ognuno con la propria immaginazione. E proprio come per una serie possiamo separarla in tante sessioni di gioco che possono occupare piacevolmente anche solo mezz’ora o un’ora. All’inizio i turni di lettura possono essere fatti solo dai genitori, per poi cercare di coinvolgere i figli magari partendo con i capitoletti più piccoli. Aiutare la lettura aggiungendo enfasi in stile teatrale o facendo parlare i personaggi con voci diverse può essere uno stimolo ulteriore per i più piccoli.
In secondo luogo la lettura è un’attività con tanti pregi che non hanno bisogno di essere spiegati in questa sede, dall’arricchimento lessicale alla conoscenza passando per il miglioramento di pensiero, attenzione e concentrazione. E se i figli non amano leggere questo è un ottimo metodo per farli riavvicinare (o avvicinare per la prima volta) a questa bellissima attività.
Molto stimolante la parte decisionale e di confronto per come far proseguire la storia o sui ragionamenti logici e deduttivi che ci porteranno quindi verso i successivi capitoli e lo sviluppo della storia (in positivo o in negativo, in questi libri le scelte sbagliate portano a finali imprevedibili o anche negativi). E’ un momento di confronto attivo e di ragionamento logico condiviso che porta giovamento in famiglia in varie direzioni. Si impara ad ascoltare l’opinione altrui, a sostenere e argomentare le proprie idee e a scendere a compromessi e mediare per arrivare ad un accordo. Sembra quasi di vivere in prima persona alcuni momenti del film “Inside Out” della Disney dove parti diverse del carattere si accordano (più o meno a fatica) su ciò che la persona farà.
Il fallimento è contemplato, ma è condiviso e non singolo e stimola a riprovare per migliorare se stessi e il gruppo.
Altro vantaggio per le famiglie è il prezzo che volendo può essere ridottissimo grazie alle versioni PDF, Kindle (o altri formati digitali) scaricabili direttamente da internet per pochissimi euro, ma se vi piace avere la carta tra le dita e sentirne l’odore dovrete mettere in conto di spendere un po di più.
Giunti a questo punto se la lettura di questo articoletto vi è piaciuta potete andare ad approfondire al capitolo “Collaboriamo” nel menu dei nostri articoli,
altrimenti se pensate di essere già pronti per un tipo di gioco più immersivo passate all’articolo “Il gioco di ruolo in famiglia”.
Ma decidetelo tutti insieme.