Nel mondo ludico da parecchi anni (si dice dal 2000) esistono nei giochi in scatola (o board games o giochi da tavolo o GDT) dei simpatici esserini che in un primo tempo erano contraddistinti solo da un colore, un materiale (legno) e una dimensione (sono alti un centimetro e mezzo). A quel tempo si facevano abbastanza i cavoli loro. Allora vivevano segregati in un gioco ormai storico ma ancora bellissimo: Carcassonne.
Ma a cosa servono? Servono ad identificare il giocatore (o la sua popolazione, un suo marinaio, sottoposto, vichingo…) sulla plancia di gioco visto che il giocatore stesso per quanto magro è ingombrante e soprattutto non si può sdoppiare. E da qui il nome, fusione di “Me” e “People”. Negli anni il popolo dei Meeple si è reso conto che il numero fa la forza anche se si è alti un centimetro e mezzo, quindi ha deciso di espansdersi a macchia d’olio e ha colonizzato tantissimi board game.
Come in tutte le storie dopo Darwin l’evoluzione ha creato varie mutazioni. Ad oggi esiste una grande varietà di Meeple che cambiano in base a forma, dimensione, materiale, colore o addirittura identità, perché le colorazioni specifiche li hanno resi vichinghi, domatori, carcerati, ballerine, zombi e mille altre varianti. Non ancora paghi di questa espansione a mò di impero romano, ad oggi hanno giochi dedicati interamente a loro come “Meeple circus” o “La guerra dei Meeple”.
Attenti! Se facendo le pulizie di casa ne doveste trovare alcuni sotto al letto o sotto i mobili forse stanno cercando di conquistare anche casa vostra!