45 MINUTI
2-4 GIOCATORI
10+ ANNI
-Signor Von Crack, sa dove sia LA RADIO?
-Ce l’avrà quell’imbranato dell’attrezzista, come si chiama… Jones? Ma non si fermi Hiromi, continui a correre!
-Non si preoccupi per me e vada avanti. Io provo a cercare Jones!
In Fuji sarete un gruppo misto di avventurieri e turisti ai piedi del monte Fuji. Purtroppo sarete li’ nel momento più sbagliato possibile, perché ha appena avuto inizio un’eruzione. Da qui comincerà una difficile e caotica fuga verso il villaggio sicuro più vicino. Su di un percorso sempre diverso da una partita all’altra, formato da carte quadrate ben illustrate che fungeranno da caselle, dovrete allontanarvi il più velocemente possibile dalla lava che invaderà molto velocemente il percorso. Ogni casella ospita però una sola persona, e per poterci entrare dovrete confrontare il risultato dei vostri lanci di dado. Ognuno infatti tirerà in segreto un set di dadi contenenti numeri e colori cercando di ottenere un risultato valido per l’accesso ad una casella (ognuna ha le sue modalità come per esempio più facce pari o più facce di un colore). Qui entra in gioco una collaborazione vocale con alcuni limiti (non si può essere espliciti) per avere risultati più differenti possibile e su questo basare un rilancio di alcuni dadi prima di poterli confrontare con gli altri. Cosa fondamentale perché per potersi spostare e non subire danni dovremo avere risultati molto più alti dei nostri alleati. Più i risultati saranno simili, più saranno i danni subiti. Ad aiutarci ci sono le abilità dei personaggi e una serie di oggetti che troveremo lungo il percorso.
L’unica via di salvezza è l’arrivo di tutta la squadra nel villaggio. Il compito è tutt’altro che semplice e ci ha visti un tantino divisi sulla tipologia di meccanica di gioco. Per Federica il livello di alea (casualità) legata al tiro di dadi è veramente troppo preponderante. Secondo me (Dario) il gioco è interessante proprio perché si basa sul fatto di utilizzare varie strategie e meccaniche per aggirare tutta questa casualità. Per la cronaca Mattia sta nel mezzo, così non abbiamo un verdetto. Parlandone con altri e leggendo opinioni e recensioni ho scoperto che il gioco divide proprio per questo motivo, quindi nel nostro piccolo siamo perfettamente in linea con gli altri giocatori. Altra cosa che abbiamo notato è che a fronte di una grafica molto curata e accattivante (anche se si parla di un gioco con pochi materiali), manca un tantino di coesione tra meccaniche e ambientazione e non dà in pieno la sensazione claustrofobica di una fuga per la salvezza, al di là del fatto che il caos della casualità rende veramente difficile la vittoria, fattore però che spinge a rigiocarlo più volte.
-Mr Jones… Finalmente. Ha lei la radio?
-No, sono tornato per riprenderla ma la lava ha già raggiunto la casa dove mi trovavo prima.
-Dovremo fare senza. Adesso corriamo. Gli altri sono più avanti.